Abbiamo “esportato”, non richiesti, la democrazia in Irak e in Afganistan, con le conseguenze che tutti sappiamo, migliaia di morti, distruzioni massicce, danni drammatici all’ambiente, ferite profonde alle relazioni col mondo musulmano, spinte al terrorismo, ecc.
Adesso che un popolo, quello libico, reclama la libertà e la democrazia e chiede aiuto all’Occidente contro un dittatore che, pur di mantenersi al potere, non esita a bombardare la sua gente, quello stesso Occidente tentenna, diviso, alle prese con calcoli meschini, e in definitiva favorendo il dittatore.
Con la conseguenza di inimicarsi sia lui che gli insorti.
E ancora una volta l’Europa si dimostra un gigante d’argilla, senza una politica estera e incapace di prendere delle decisioni.
Ma non è detto che il mancato intervento di oggi servirà ad evitare una guerra domani.