ZIBALDONE, blog di Franco Tessitore

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Tag - politica

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Monday, January 14 2013

La politica e la moglie di Cesare

Tempo di elezioni, tempo di liste. Guerra a colpi bassi. Urgenza di vincere a tutti i costi (imbarcando discussi personaggi che hanno potere e quindi voti), che cozza contro enunciazioni di principio (liste pulite) declamate senza convinzione. E pur di far passare scandalose e inquietanti presenze si arzigogolano fantasiose costruzioni giuridiche: chi non è condannato in via definitiva è innocente, non si possono negare i diritti civili a chi non è condannato alla fine dei tre gradi di giudizio, la democrazia non può essere ostaggio della magistratura, ecc. Tutti gli argomenti sono buoni per giustificare l’assalto al potere a qualunque grado della vita politica.

Nel corso degli anni e del rosario infinito di crimini si è andata affermando la teoria che i tre gradi di giudizio siano necessari complessivamente prima di stabilire se una persona è innocente o colpevole. Non essendo tecnici della materia ci esimiamo dall’azzardare valutazioni in proposito anche se empiricamente siamo convinti che il verdetto in prima istanza sia già rilevante. Soprattutto per quanto riguarda la politica. Infatti siamo altrettanto convinti che per la delicatezza del ruolo dell’eletto, per il rapporto di fiducia che deve essere tra eletto ed elettore, per prevenire ogni tentativo di condizionamento o di ricatto del rappresentante del popolo, insomma per la salvaguardia della sicurezza nazionale non ci deve essere ombra alcuna su chi aspira ad amministrare o a governare. E’ una cosa talmente ovvia che abbiamo finito per sottovalutarla.

Giova ricordare che Cesare, chiamato invano a testimoniare contro Publio Clodio reo di essersi introdotto in casa sua, al giudice che gli chiedeva allora perché mai avesse ripudiato la moglie rispose: “La moglie di Cesare deve essere al di sopra di ogni sospetto".

Sunday, November 6 2011

Numeri e autorevolezza

Isolato politicamente e personalmente sul piano internazionale (da Obama che probabilmente non gli ha mai perdonato la battuta sull'abbronzatura agli europei che gli ridono in faccia) e sul piano interno, dove, oltre ai soliti comunisti e alla magistratura di sinistra, gli sono contro le parti sociali, il mondo della cultura e delle arti, la Chiesa e tutti coloro che stanno avvertendo sulla propria pelle le conseguenze della crisi e della mancanza di una guida credibile, il Presidente del Consiglio continua a dire di avere i numeri in Parlamento.

Le sue alchimie non possono restituirgli credibilità e autorevolezza e sarebbe il momento di prendere atto della situazione e togliere il disturbo.

Ma chi si crede l'uomo della Provvidenza ha difficoltà a capire che è di troppo.

Tuesday, June 14 2011

I servi si preparano a "emanciparsi"

Ezio Mauro si chiede su Repubblica.it (14 giugno 2011) se “ci voleva molto”, se “bisognava aspettare l’Economist” per “diagnosticare la malattia di questa destra, la sua anomalia”. “L’Italia della cultura – aggiunge – dei giornali, dell’estabishement, si è rifiutata di vedere e di capire”.

In realtà questo cancro (questo sì) della democrazia ha potuto svilupparsi, crescere e invadere tutto l’organismo della nazione per virulenza intrinseca ma anche e soprattutto per condizioni favorevoli dovute a sottovalutazione del male, ad acquiescenza, a conformismo, a interessi personali.

Quella Costituzione da tanti vituperata ha retto, tutto sommato, all’impatto garantendo le contromisure della salvezza. Ciò che non è stato all’altezza è stata proprio la “cultura”, apparsa non in grado di creare gli anticorpi necessari. Dobbiamo quindi ricrederci, ma non ce n’era bisogno, su questo aspetto. La cultura in sé, se non è accompagnata da coerenza personale, da dirittura morale, da consapevolezza etica, non basta a preservare la patria perché l’uomo segue innanzitutto le proprie pulsioni e i propri interessi.

State sicuri. Tutti quelli che hanno appoggiato, incoraggiato, osannato il capo, quelli che hanno introdotto presso di noi il “culto della personalità” (altro che comunisti!), quelli che per anni sono stati felici di raccogliere le briciole ai piedi della mensa del signore, e qualche volta anche le pedate, saranno i primi ad abbandonare il carro perdente, a crearsi una nuova verginità, ad atteggiarsi come i veri, inflessibili oppositori del male (sarebbe il caso di prenderne nota, prima che il tempo faccia dimenticare la loro servitù). Le avvisaglie già si vedono da un bel po’. Quelli che, invece, lo hanno veramente combattuto faranno la figura dei complici. E’ un dejà vu.

Tuesday, March 15 2011

Ipocrisia

Ogni volta che un politico incorre nei rigori della legge i suoi sodali si affrettano a dichiarargli solidarietà, “certi” della sua innocenza, “sicuri” che saprà dimostrare la sua “estraneità ai fatti contestati”. Fosse per loro nessuna accusa sarebbe mossa, nessun addebito sarebbe in grado di scalfire l’onorabilità del collega, anzi l’imputazione è “assurda” e strumentale. Ovviamente a questa solidarietà di prammatica, formale e ipocrita, fa da contraltare la “fiducia”, altrettanto formale e ipocrita, nei confronti “dell’operato della magistratura”, non si sa mai gli inquirenti avessero ragione o, peggio, dovessero coinvolgere altri. E’ un cliché a cui la “casta” ci ha abituato da tempo, un colpo al cerchio e uno alla botte. Mai a nessuno viene in mente di fare un passo indietro liberando il campo. Per carità, fino al terzo grado di giudizio c’è la presunzione di innocenza.

Friday, February 25 2011

Egoismi in scale diverse

La rivolta del popolo libico contro il dittatore prosegue nel sangue mentre da più parti si teme una 'invasione' di profughi. Il ministro la Russa ha chiesto che l'Europa "dia sostegno a chi sta in prima linea come l'Italia" per quanto riguarda il problema dei profughi nordafricani, secondo quanto riportato da Repubblica.it del 25.2.11, che a sua volta citava un’intervista di Skytg24.



Una dichiarazione condivisibile. Il ministro della Difesa avrebbe aggiunto che l'Italia "deve insistere" e "denunciare gli egoismi dei paesi del Nord Europa che hanno sposato la teoria del 'ognuno se la cavi per i fatti suoi”.

E qui fa un po’ specie, visto che egli è esponente di un governo che ha fatto dell’egoismo la propria carta di identità, di cui fa parte un partito, la Lega, che ogni giorno, con atti e parole, dice ai meridionali “Arrangiatevi

Friday, February 18 2011

Nel negozio della politica non si fanno sconti

“Non faccio sconti a nessuno, meno che mai al presidente del Consiglio e confermo tutto, anzi rincaro la dose su mignottocrazia, putinismo, devastazione della democrazia parlamentare, schifo per la legge elettorale che deve essere cambiata”, scrive Guzzanti sul suo blog (Corriere.it del 17.2.2011).

Uno penserebbe: ecco un politico tosto, determinato, incorruttibile, pronto a farsi carico del sentimento popolare contro i peggiori aspetti del berlusconismo, uno che farà una lotta senza quartiere, che si opporrà in ogni modo al presidente del Consiglio.

Poi si spiega: visto che “il Terzo Polo in cui avevo tanto sperato ha soltanto prodotto pasticciate ipotesi di coalizioni col Pd, rinunciando cioè a contendere a Berlusconi il suo elettorato” aderisco al gruppo dei Responsabili (sostenitore di Berlusconi).

Non fa una grinza: se non si fa una lotta seria al premier, conviene andare col premier. Chissà perché mi vengono in mente quelle bolle della solfatara che si gonfiano fino a fare splash.

Thursday, February 3 2011

Servitori o padroni?

“Servitore: Colui che presta l’opera sua al padrone per mercede, altrimenti Servo, Familiare, e poi Ligio, Dedito, Affezionato”.

Ricordiamoci di questi significati quando si parla dei cosiddetti Servitori dello Stato. Ne abbiamo avuto che lo Stato lo hanno tradito, depauperato, trattato come proprietà personale, vivendo da nababbi.

Si conoscono, invece, tanti Servitori dello Stato, che al contrario di questi lo difendono, lo curano, lo onorano, spesso a costo della stessa vita, sconosciuti, vilipesi e non remunerati a dovere.

Sono considerati Servitori dello Stato anche i tutti quei politicanti che senza avere né titoli, né competenze, né moralità, né onestà, lo mungono in maniera scandalosa.

Buono o non buono, un consigliere regionale prende in media 13.000 euro al mese senza contare gli annessi e connessi. Per chi non è ancora aduso all’euro, sono 26 milioni di lire.

Un dirigente regionale siciliano prende 150.000 euro (300 milioni di lire) all’anno più macchina con autista.

La signora N. Minetti, “igienista dentale” e consigliere regionale in Lombardia afferma: “… ricevo 10.000 euro al mese” (Corriere.it del 2.2.11). Bocchino corregge ad Annozero del 3.2.11: racimola "800.000 euro all'anno".

Questo quadro non tiene conto dell'indennità di fine mandato (In Piemonte circa 257.000 euro) e del vitalizio che si acquisisce dopo appena mezza legislatura.

Pensate che all’estero le cose vanno allo stesso modo? Vi sbagliate. In Francia un consigliere regionale prende fra i 1.500 e i 2.600 euro mensili (secondo la popolazione della regione). In Germania lo stipendio di un consigliere di Länder (competenze molto più estese delle nostre regioni) va dai 2.280 ai 9.500 euro. E in Svizzera? Nessuna remunerazione per consiglieri comunali, regionali e parlamentari. Una piccola simbolica cifra proporzionale alle presenze in Assemblea.

Non c’è dubbio, i veri Servitori sono in Italia.