ZIBALDONE, blog di Franco Tessitore

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Sunday, September 13 2015

L'Italia vince nello sport, perde nell'informazione

Ieri 12 settembre è stata una giornata gloriosa per lo sport italiano. Due atlete azzurre, Flavia Pennetta e Roberta Vinci hanno disputato la finale degli US Open (con la vittoria della prima), evento definito storico, e Fabio Aru si è imposto nella Vuelta spagnola distanziando di oltre 3' il capoclassifica Dumoulin.

Due eventi che erano stati anticipati nel tennis da fantastiche semifinali e nel ciclismo da una lotta serrata fra i due distanziati da una manciata di secondi, eccitando le aspettative della gente e ovviamente ricercati sui canali TV.

Inutilmente.

Mamma RAI non è stata in grado di acquistare nemmeno i diritti dell'ultima giornata e ha risposto NIET alle ricerche dei telespettatori proponendo gare di canzonette tra bambini, un serial poliziesco e una inchiesta giornalistica. E si che attraverso uno dei suoi canali ha continuato a proporre vecchi filmati sportivi.

Un grave errore dal punto di vista commerciale (pare che che con la nuova Direzione non sia cambiato nulla negli orientamenti e nelle scelte editoriali) e soprattutto un affronto all'utente pagatore.

Saturday, May 4 2013

Il Giro d'Italia parla inglese, non solo nel tabellino

E' iniziato il 96° Giro ciclistico d'Italia nella incantevole cornice di Napoli ma non è sul fatto agonistico o sul ritorno d'immagine per una città tanto bella quanto martoriata che vogliamo soffermarci. Piuttosto vogliamo stigmatizzare la scelta della RAI di utilizzare l'inglese per le informazioni sovrascritte. Sarà pure funzionale alla trasmissione venduta all'estero ma ci pare un'altra abdicazione nella difesa della nostra lingua.

Una volta il ciclismo parlava italiano e francese, ora si è inserito l'inglese. La televisione d'oltralpe, però, non si sognerà mai di utilizzare una lingua che non sia la propria.

Anche questo è un modo per difendere la propria identità. Alcuni (i francesi) ci tengono, altri (gli italiani) la perdono giorno dopo giorno, salvo poi prendersela con la Merkel di turno.

Friday, March 2 2012

E all'improvviso i tgisti raddrizzarono la schiena

A metà TG1 delle venti di oggi 2 marzo 2012 il conduttore ha dato la linea a Palazzo Chigi dove il Presidente Monti stava facendo una dichiarazione sulla questione TAV, dichiarazione molto attesa dall’opinione pubblica e dai manifestanti. “… la libertà di espressione del pensiero è bene fondamentale che lo Stato è impegnato a tutelare…”

Ma?, avranno pensato gli ascoltatori aspettando il seguito. Ma niente, lo stesso conduttore ha interrotto il collegamento sul più bello o sulla parte più attesa..

Abbiamo dovuto ricorrere a Internet per sapere il prosieguo: “… ma non saranno consentite forme di illegalità e sarà contrastata ogni forma di violenza…”. Lo immaginavamo ma lo volevamo sentire dalla voce dell’interessato.

Il TG è terminato con la solita e già vista corrispondenza da Londra sui fasti della famiglia reale.

Lasciamo perdere la questione del canone che darebbe diritto a un’informazione completa. Una domanda sorge spontanea, diceva un famoso personaggio, sarebbe stato interrotto il collegamento se all’altro capo ci fosse stato il superiore dell’Onnipotente?

Friday, February 17 2012

Governo nuovo TG vecchi

Sono passati appena tre mesi dall’insediamento di Mario Monti al governo ma sembra un’eternità. Altro stile, altra concretezza, altra considerazione da parte delle cancellerie, a prescindere dal giudizio sulle misure adottate fin qui.

Il paese è cambiato e lentamente si va disintossicando (si spera) dai veleni che avevano invaso il suo organismo. Non siamo più quelli di prima ed è come se il secondo “ventennio” non fosse mai stato. Quando però accendiamo la tv per ascoltare le ultime notizie veniamo improvvisamente proiettati all’indietro nel tempo. Le stesse facce, la stessa impaginazione, lo stesso rituale defilé di politici (?) capace di bloccarci la digestione.

Chi per anni ha prestato il proprio volto nel ruolo di passa veline agli intrallazzi, alle omissioni, alle falsificazioni, è ancora lì, imperterrito, come se niente fosse successo.

I telespettatori, almeno quelli più accorti, non hanno dimenticato l’abdicazione al ruolo di giornalisti da parte dei mezzibusti dei TG.

E’ ora che, insieme ai conduttori nascosti, anche i conduttori in video passino le consegne

Saturday, February 4 2012

Francia-Italia spettacolo per minoranze

Un'entusiasmante Francia-Italia di rugby è andata in scena oggi 4 febbraio 2012 al Parc des Princes di Parigi in apertura del Torneo delle Sei Nazioni. Una gara di alto livello agonistico e spettacolare che ha risposto pienamente alle attese della vigilia, amplificate dalle schermaglie giornalistiche al di qua e al di là delle Alpi.

Uno spettacolo, però, negato alla maggior parte dei telespettatori perché appannaggio di emittenti a pagamento.

La TV di stato alla quale dobbiamo un sostanzioso canone annuale e che ci assilla da due mesi con i suoi inviti al pagamento è fuori dai giochi, di conseguenza i suoi utenti, cioè tutti (se si eccettuano appunto coloro che si possono permettere un ulteriore abbonamento), sono tagliati fuori dagli eventi più accattivanti e si devono accontentare di programmi nazional-popolari, di chiacchiere da condominio e di pseudogiornalismo.

Una ragione in più per dire basta al canone RAI!

Wednesday, January 4 2012

Abolire il canone TV? Sarebbe ora

E’ il mese del canone TV che di anno in anno si rivela sempre più anacronistico e ingiusto.

Il pagamento dell’”abbonamento alle radioaudizioni” è disciplinato dal RDL del 21 febbraio 1938 n° 246, cioè di 74 anni fa!!!. Allora non c’era la TV, non c’era il satellite, ovviamente non c’era l’offerta televisiva variegata di oggi e non c’era Internet che permette di vedere i programmi di tutto il mondo.

L’abbonamento è dunque una tassa di possesso dell’apparecchio televisivo, indipendente dall’uso. Ciò non toglie che questa tassa o imposta (i pareri sono discordi) pro-RAI è ingiusta e ingiustificata perché:

1. ormai i migliori programmi sono a pagamento;

2. per le famiglie meno abbienti e più deprivate culturalmente la TV è l’unica fonte di formazione e informazione e quindi si tratta di un servizio essenziale che deve essere garantito a prescindere;

3. perché buona parte della popolazione non lo paga e in alcune zone si tratta della maggioranza;

4. perché la Rai ha cessato da tempo di essere un servizio pubblico e tale concetto va rivisto alla luce del progresso tecnologico di oggi e delle prospettive di domani.

Eliminare il canone e togliere il tetto alla pubblicità per la RAI sarebbe cosa buona e giusta.

Friday, October 7 2011

Lettera a Francesca Grimaldi, giornalista

Gent.ma Dott.ssa,

Poiché mi considero un suo fan le indirizzo questa lettera aperta che avrei voluto mandarle in via riservata. Tuttavia il sito della RAI non riporta le email dei suoi redattori. Ed è un peccato.

Da tempo ormai non seguo più il TG1, diventato il bollettino del Capo del Governo. Se qualche volta ho fatto una eccezione è perché ho visto che lo conduceva Lei che considero una giornalista, oltre che bella, brava, misurata, non incline agli ammiccamenti.

Ho appena visto l’edizione delle 13,30 di oggi 7 ottobre 2011 e sono rimasto scandalizzato (ammesso che ormai ci si possa più dire tali) dall’impaginazione e dal tempo dedicato alle varie notizie. Migliaia di persone (giovani, insegnanti, lavoratori) oggi stanno manifestando per una scuola migliore. Ma questa notizia, che meriterebbe l’apertura, è stata relegata quasi al termine dl TG ed esaurita in poche battute (utilizzate più a sottolineare qualche episodio di intolleranza che le ragioni di un tale malcontento).

Si è privilegiato, secondo prassi, il solito intervento-fiume del capo del Governo o notizie di cronaca stantìa o altre informazioni che potrebbero rientrare benissimo nella tante rubriche specializzate. Questo modo di fare informazione sta costando al TG1 la disaffezione dei suoi telespettatori. Io non so (o forse lo so) chi decide l’impaginazione. Tuttavia in questo caso è lei che ‘ci mette la faccia’ in qualità di conduttrice e in quanto tale dovrebbe avere qualche voce in capitolo. O condivide le scelte altrui o le subisce e in entrambi i casi è responsabile di una informazione mediocre.

Da oggi in poi neppure la sua bella immagine mi spingerà a guardare il TG1 (e solo di questo mi dispiaccio).

Scusandomi per la franchezza (ma tra due persone che hanno questo nome non può essere altrimenti) la saluto molto distintamente.