Sono passati appena tre mesi dall’insediamento di Mario Monti al governo ma sembra un’eternità. Altro stile, altra concretezza, altra considerazione da parte delle cancellerie, a prescindere dal giudizio sulle misure adottate fin qui.

Il paese è cambiato e lentamente si va disintossicando (si spera) dai veleni che avevano invaso il suo organismo. Non siamo più quelli di prima ed è come se il secondo “ventennio” non fosse mai stato. Quando però accendiamo la tv per ascoltare le ultime notizie veniamo improvvisamente proiettati all’indietro nel tempo. Le stesse facce, la stessa impaginazione, lo stesso rituale defilé di politici (?) capace di bloccarci la digestione.

Chi per anni ha prestato il proprio volto nel ruolo di passa veline agli intrallazzi, alle omissioni, alle falsificazioni, è ancora lì, imperterrito, come se niente fosse successo.

I telespettatori, almeno quelli più accorti, non hanno dimenticato l’abdicazione al ruolo di giornalisti da parte dei mezzibusti dei TG.

E’ ora che, insieme ai conduttori nascosti, anche i conduttori in video passino le consegne