Fanno notizia le squalifiche ed esclusioni dai prossimi giochi Olimpici di Rio causa doping. Questa volta tocca alla Russia.
E fanno notizia, altresì, i ricorsi di singoli atleti, sempre russi, contro tali decisioni che penalizzano, a parer loro, soprattutto chi non c’entra con le magagne. Questi atleti evidenziano un problema reale che non sarà risolto fino a quando non sarà eliminata la partecipazione per Stati (o per Comitati).
Nell’antica Grecia gli atleti gareggiavano a titolo personale, non in nome della propria città. Pensiamo che anche oggi questo sia possibile, aprendo all’iscrizione di qualsiasi atleta a prescindere dalla nazionalità purché non sia condannato per comportamenti illeciti. Ovviamente per evitare di avere un numero abnorme di concorrenti si potrebbe limitare la partecipazione a quelli accreditati di un dato punteggio o tempo o misura, a seconda della specialità. D’altronde c’è già stato, in passato, qualche esempio di partecipante sotto nessuna bandiera se non quella dello sport.